Un improvviso rallentamento del sistema informatico, l’interruzione di un’applicazione, il malfunzionamento di un dispositivo hardware: tutti scenari che, a seconda della profondità e della durata del problema, potrebbero comportare danni anche piuttosto gravi alle aziende moderne.

Gli strumenti a disposizione dei criminal hacker sono sempre più sofisticati, così come gli attacchi malevoli sferrati dai cyber criminali. Infinite le possibili vulnerabilità che i criminal hacker possono sfruttare per accedere e compromettere hardware, software e sistemi informatici. 

Conoscere le dinamiche di un possibile attacco permette alle aziende di adottare, laddove possibile, adeguati strumenti e strategie di difesa. Ridurre al minimo le vulnerabilità del sistema rappresenta la prima e la più importante delle attività: sono proprio le vulnerabilità a fornire il punto d’accesso ai criminal hacker.

Un exploit, ad esempio, sfrutta le vulnerabilità presenti in un software o in un dispositivo hardware per eseguire attività illecite e non autorizzate. Come funziona un exploit e cos’è nel dettaglio? Scopriamo di più rispetto a questo programma malevolo in grado di arrecare seri danni alla sicurezza di un sistema informatico. 

Cos’è un exploit

Occorre innanzitutto precisare che exploit e vulnerabilità non sono sinonimi in informatica: mentre la vulnerabilità è la falla all’interno di un software o di un hardware, l’exploit informatico è un software progettato per sfruttare tale falla, con la finalità di eseguire un attacco informatico. L’obiettivo di un exploit è quello di infettare o manomettere il sistema attaccato, distribuendo un malware o prendendo il controllo (anche da remoto) delle applicazioni. 

L’exploit può assumere diverse forme: può essere un software, una sequenza di comandi o un programma informatico. L’obiettivo dell’exploit, però, è sempre lo stesso: sfruttare la vulnerabilità di un sistema per manometterne il funzionamento, assumendone il controllo, imponendo determinati ordini oppure concedendo i privilegi di amministratore a intrusi. 

Come funziona

Generalmente, in informatica un exploit rappresenta un errore avvenuto durante il processo di sviluppo del software o del programma. Tale errore genera una falla nel sistema di protezione: è questa falla che i cybercriminali utilizzeranno per avere accesso, tramite il software, all’intero computer. 

I fornitori di software e programmi rilasciano periodicamente delle patch di sicurezza utili a risolvere le eventuali vulnerabilità. Fin quando non vengono eseguite queste patch, però, il computer, la rete e l’intero sistema informatico sono a rischio e potrebbero subire in qualsiasi momento un attacco.  

Le diverse tipologie

Un exploit può presentare modelli di comportamento differenti. Gli exploit vengono classificati sulla base della vulnerabilità che sfruttano: esistono, quindi, gli zero-day, spoofing, XXS o i DoS. Valutiamo nel dettaglio cosa sono gli zero-day e quali sono le vulnerabilità note. 

Zero-day

Trattasi di falle presenti nel sistema ma ancora sconosciute agli amministratori, sino a quando non si verifica l’attacco. Nel momento in cui il sistema viene attaccato, gli hacker hanno un determinato lasso di tempo per poter agire indisturbati, danneggiando la rete, il computer, i dati e i programmi in modo anche piuttosto complesso.

Questo tipo di exploit viene denominato zero-day poiché gli amministratori hanno zero giorni per risolvere il problema, in quanto l’attacco è già in atto. Più tempo trascorre prima che gli amministratori risolvono la vulnerabilità, maggiori saranno i possibili danni provocati dall’attacco. Anche quando viene sviluppata la correzione occorrerà attendere che tutti gli utenti connessi al software infetto la applichino.

Vulnerabilità note

Un sistema informatico può presentare una falla più o meno complessa, grazie alla quale i cybercriminali possono accedere al sistema. Tre le principali e le più diffuse vulnerabilità di sistema:

  • patch mancanti. Le multinazionali di tutto il mondo attive nel settore dell’informatica, prime tra tutte Google, Apple e Microsoft, rilasciano patch di sicurezza piuttosto frequentemente. Una scelta imposta dalla costante e velocissima evoluzione tecnologica, che rende indispensabile, di minuto in minuto, un aggiornamento delle patch di sicurezza. Molti, però, sottovalutano l’importanza di tali aggiornamenti. Le patch mancanti, quindi, rappresentano uno dei rischi più comuni per le aziende moderne, che senza le adeguate patch non saranno in grado di correggere le vulnerabilità e quindi di prevenire o contrastare un exploit;
  • errore di configurazione dei sistemi. Questo tipo di falla è la più diffusa al mondo. Tra gli errori di configurazione più comuni vi sono: password deboli, privilegi di accesso degli utenti, porte aperte, accessi remoti dimenticati, dispositivi accessibili in rete, servizi pubblicati. Mediante uno di questi errori, gli hacker possono infiltrare un malware e ottenere il controllo sul sistema;
  • vulnerabilità software. Il sistema informatico aziendale è composto, generalmente, da diversi tipi di software grazie ai quali i vari dipartimenti possono svolgere le quotidiane attività. Maggiori saranno le funzionalità del software, maggiore sarà la possibilità che quest’ultimo possa interagire con altri scomparti del sistema informatico. In questi casi, aumenterà notevolmente anche il rischio che vengano generate nuove vulnerabilità informatiche

Come proteggersi dagli exploit

Può un’impresa proteggere il proprio sistema informatico da un exploit? La risposta, fortunatamente, è in parte affermativa nonostante sia molto difficile portare a zero la possibilità di un attacco informatico. 

Tendenzialmente, l’azienda può mettere in pratica un set di azioni destinate a ottimizzare le capacità del sistema di sicurezza informatico. In questo modo potrà proteggere il sistema dagli exploit noti, riducendo le probabilità di un exploit zero-day

Queste le azioni relative alla cybersecurity da compiere per massimizzare il livello di sicurezza di un sistema informatico: 

  • utilizzare esclusivamente software realizzati da fornitori affidabili. Gli sviluppatori competenti, infatti, saranno in grado di rilasciare patch di sicurezza ogniqualvolta venga riscontrata una falla. Ciò riduce la possibilità che vengano sfruttate le falle del software lato client;
  • navigare online solo su siti muniti di certificato SSL, preferibilmente su siti noti e affidabili;
  • evitare qualsiasi forma di phishing. Per far ciò occorre formare adeguatamente i propri dipendenti, affinché non aprano allegati o mail provenienti da indirizzi sospetti. Allo stesso modo, occorrerà evitare di scaricare file da mail o mittenti sconosciuti;
  • mantenere sempre in aggiornamento il software, per non perdere gli update. Per far ciò è sempre bene utilizzare un programma di gestione che possa semplificare l’aggiornamento del software, anche in modo automatico, riducendo le tempistiche di esposizione a un eventuale attacco. 
Simona
Federica è un'esperta di sicurezza informatica specializzata in cybersecurity, infrastrutture IT e cloud computing. Con una vasta esperienza nel settore, si impegna a proteggere le organizzazioni dagli attacchi informatici e a garantire la sicurezza dei dati sensibili. Oltre alla sua carriera nella sicurezza informatica, Federica dedica il suo tempo libero allo sport, alimentando la sua energia e determinazione.