L’analisi e la gestione dei dati rappresentano componenti fondamentali dell’attività di aziende e di business di tutto il mondo. Mediante lo studio di informazioni e dati, infatti, le imprese possono strutturare le proprie strategie di marketing e orientare il business verso scelte più precise. 

Per poter analizzare nel dettaglio un gran numero di dati, si rendono indispensabili diversi strumenti e strutture informatiche. La prima è la più importante è il database. Questa infrastruttura, infatti, raccoglie e organizza i dati affinché possano essere gestiti e utilizzati in modo versatile, flessibile, veloce e semplice dai vari utenti o dipartimenti aziendali.

In un universo caotico e in continuo divenire, l’impresa moderna deve e può interpretare le preferenze del pubblico per poter puntare al successo. Per questo genere di attività, un sistema di gestione delle informazioni risulta essenziale. 

Anche per questo è fondamentale scegliere il miglior database a seconda delle proprie esigenze. Database: cos’è, a cosa serve e quali sono le diverse tipologie? Scopriamo tutto quel che c’è da sapere per una scelta consapevole ed efficace. 

Cos’è un database? 

Un database è un’infrastruttura in grado di raccogliere dati strutturati, semi-strutturati o non strutturati. Questo sistema organizza i dati affinché possano essere facilmente accessibili a più di un utente, contemporaneamente. Gli utenti possono accedere ai dati, aggiornarli e gestirli a piacimento e a seconda delle necessità.

Il database è un contenitore all’interno del quale le informazioni vengono memorizzate: una sorta di immensa biblioteca digitale. Il database può essere composto da tre elementi:

  • un hardware, ovvero l’insieme dei dispositivi elettronici fisici (come i dispositivi di memorizzazione o i computer, per esempio); 
  • un software, ovvero l’insieme dei programmi utilizzati per la gestione e il controllo del database. Questa componente comprende anche un DBMS, ovvero il Database Management System;
  • i dati. Ovvero, le informazioni che vengono raccolte, memorizzate ed elaborate all’interno del database. Quest’ultimo può contenere dati effettivi, operativi o metadati. 

Il database conserva un insieme di dati all’interno di una o più tabelle. Ogni tabella contiene dei record, ovvero oggetti che contengono a loro volta uno o più valori. Il record corrisponde all’insieme dei dati memorizzati in una tabella, situati a loro volta all’interno di un oggetto. In base alla capacità della tabella, i record potranno contenere una quantità variabile di dati. All’interno di un database vi sono una o più tabelle, ognuna delle quali contiene un record o un gruppo di record

A cosa serve un database

Il database è indispensabile all’azienda in quanto raccoglie un determinato insieme di dati, mettendolo quindi a disposizione degli utenti e dei vari dipartimenti aziendali. L’obiettivo del database è quello di raccogliere e conservare i dati, in modo che gli utenti possano, anche quando utilizzano hardware o computer differenti, attingere all’insieme dei dati immagazzinati

Al giorno d’oggi un gran numero di informazioni vive in formato elettronico: sono sempre di più i dati gestiti e scambiati quotidianamente da utente a utente, da utente ad azienda, da azienda ad azienda. In un mondo in cui i dati sono divenuti una vera e propria miniera d’oro, è facilmente comprensibile quanta rilevanza possa avere un database, incaricato di raccogliere e custodire tutte queste preziose informazioni.

I database hanno una struttura molto semplice: trattasi di file che, mediante un’estensione appropriata, vengono immagazzinati all’interno di una memoria secondaria di un computer. Grazie ai database, tutti gli utenti che hanno accesso a questo file possono reperire informazioni, gestirle o immagazzinarne delle altre. 

Alcuni esempi

Per comprendere meglio l’utilità e l’importanza di un database, vediamo qualche esempio pratico: 

  • elenco telefonico online. Questo genere di strumento deve utilizzare un database per memorizzare le informazioni personali degli utenti, come il numero di telefono, l’indirizzo mail o altri dati di contatto (utili per svariate finalità, di marketing o meno);
  • social network. Anche i social network, anzi soprattutto questi canali, hanno bisogno di un database per memorizzare e organizzare i dati relativi ai membri, al flusso, all’attività degli utenti, ai messaggi scambiati, alla pubblicità, alle interazioni e ad altre infinite variabili;
  • siti web. In mancanza di un database, un sito web non potrebbe memorizzare tutti i dati utili per il suo stesso funzionamento. Non si tratta solo di informazioni standard come password e nomi utenti, ma anche le informazioni relative alle pagine stesse, ai commenti, al tema del sito, ai blog post, alle informazioni di configurazione;
  • fornitori di energia elettrica (e business affini). Questo genere di impresa deve utilizzare un database per la gestione delle fatture, delle informazioni e delle comunicazioni con il cliente, degli eventuali guasti, operazioni, interventi e tantissime altre variabili. 

Gli esempi di utilizzo del database sono pressoché infiniti: già da questo è possibile avere la conferma di quanto siano indispensabili al business. 

Le diverse tipologie

L’esigenza di utilizzare strumenti performanti ed efficienti ha spinto host e provider moderni a creare differenti interpretazioni di questo essenziale strumento. Pertanto, esistono numerose tipologie di database:

  • database relazionale. Questo modello, molto utilizzato negli anni Ottanta e ancora oggi, è organizzato mediante un set di tabelle. Le tabelle sono composte da un numero definito di righe e colonne. Questo database risulta molto versatile, efficiente e flessibile in quanto è in grado di strutturare in modo particolarmente preciso e organizzato le informazioni;
  • database orientato agli oggetti. All’interno di questa struttura, i dati vengono rappresentati in forma di oggetti, esattamente come nell’ambito della programmazione orientata a oggetti;
  • database distribuito. Questa struttura è composta da due (o più) file presenti presso sedi differenti. Il database può essere conservato su più di un computer. Questi computer condividono la medesima posizione fisica o sono locati su reti diverse;
  • database warehouse. Questo repository centralizzato viene utilizzato per l’immagazzinamento dei dati. È stato strutturato affinché possa fornire risposte veloci per un grande numero di query e nell’ambito delle attività di analisi;
  • database cloud. Questo insieme di dati è contenuto in una piattaforma di cloud computing, che può essere privata, pubblica oppure ibrida. I dati immagazzinati possono essere strutturati o non strutturati. Due i modelli di database cloud maggiormente diffusi: tradizionale o DBaaS (Database as a Service). In quest’ultimo caso, le attività di manutenzione e di amministrazione vengono effettuate direttamente dal provider che mette a disposizione la piattaforma di cloud computing;
  • database NoSQL. Trattasi di un database non relazionale. Esso permette di immagazzinare e gestire dati non strutturati oppure semi-strutturati. Questo tipo di database viene utilizzato soprattutto per le applicazioni web, nell’ambito di infrastrutture e attività complesse. I dati, a differenza del database relazionale, non devono necessariamente essere strutturati per poter essere inseriti nel database NoSQL;
  • database grafico. È possibile memorizzare i dati sulla base delle entità (termini di entità e relazioni tra le entità);
  • database OLTP. Questo database è stato progettato per gestire, in modo veloce ed efficiente, i dati relativi a una grande quantità di transazioni o attività eseguite da molti utenti. Questo database permette di analizzare in modo veloce ed efficiente le informazioni;
  • database open source. Un sistema in grado di contenere un codice sorgente di tipo open source. Trattasi di database SQL o NoSQL;
  • database multi-modello. Questi database permettono di associare diversi modelli all’interno di un unico back-end integrato. È possibile gestire differenti tipologie di database, accogliendo una grande varietà di tipi di dati;
  • database documentale. Questo database è stato progettato per gestire, recuperare e memorizzare le informazioni orientate ai documenti. Una struttura moderna utile all’archiviazione dei dati in formato JSON, e non seguendo il classico schema in colonne e righe;
  • database con funzionalità di self-driving. Estremamente innovativi e rivoluzionari, i database con funzionalità di self-driving, detti anche “autonomi”, sfruttano le capacità e le funzionalità di machine learning per l’automazione di attività di backup, tuning, sicurezza, aggiornamento e gestione di routine. Questi database, basati su cloud, eseguono le quotidiane attività di un amministratore di sistema in modo automatico. 

Cosa sono i DBMS (Database Management System)

Oltre al database puro, o a più database di diversa tipologia, l’azienda moderna può utilizzare un particolare software in grado di gestire il o i database. Si tratta del cosiddetto DBMS, il Database Management System. Questo software segue le istruzioni fornite dall’amministratore (il DBA, Database Administrator). In base alle istruzioni ricevute, a sua volta istruisce il sistema affinché esegua le modifiche e le azioni richieste. 

Il DBA può utilizzare determinati comandi per immettere nuovi dati, recuperarne o modificarne altri già esistenti all’interno del sistema, o per la gestione del database nella sua complessità. 

Il DBMS è un’interfaccia posta tra il database e l’utente finale (o il programma all’interno del quale i dati verranno gestiti ed elaborati). Questa interfaccia consente all’utente di gestire, recuperare e aggiornare le informazioni, che a loro volta vengono organizzate e ottimizzate dal database. 

Grazie al software DBMS è possibile avere il controllo del database, dirigere le attività di supervisione in modo immediato e semplificato. Sarà, quindi, possibile eseguire operazioni di tipo amministrativo come: messa a punto del database, recupero di informazioni, backup e monitoraggio delle prestazioni. 

Alcuni esempi

Per comprendere meglio l’utilità del DBSM, proponiamo alcuni esempi. Prima di passare alla lista dei DBSM più utilizzati ed efficaci al mondo, è bene effettuare una premessa e chiarire cosa sia un SQL

Lo Structured Query Language, o SQL, è un linguaggio standard utile per la gestione dei database relazionali. Questo strumento, utilizzato dagli amministratori di database ma anche dagli sviluppatori per la creazione di script integrativi, può essere utile anche all’analista di dati. L’SQL, infatti, permette di inserire, aggiornare, cancellare, cercare e modificare i record del database. 

Vediamo, quindi, i tre DBSM più famosi al mondo:

  • PostgreSQL. Questo database management system utilizza il linguaggio C. Trattasi di un DBMS relazionale con mapping relazionale a oggetti. Consente di usare oggetti basati sul linguaggio di programmazione orientata a oggetti anche nell’ambito di sistemi di tipo relazionale. Questo strumento garantisce ottime prestazioni di accesso simultaneo, soprattutto nel settore del banking online;
  • Oracle MySQL. Questo database management system, di tipo relazionale, si distingue per il client a riga di comando e per il server. Si tratta di un DBSM gratuito, open source, disponibile per sistemi Linux, Unix e Windows. MySQL è un sistema di gestione dei database creato a partire da SQL, progettato e ottimizzato specificatamente per la gestione di applicazioni web. Particolarmente utile, quindi, per gli e-commerce che devono governare un grande flusso di informazioni (dai dati utente sino alle transazioni bancarie);
  • Microsoft SQL Server. Questo database management system relazionale, creato da Microsoft, supporta linguaggi di programmazione quali C, C# e C++.
Stefano
Appassionato del mondo dei dati e del marketing, dove esplora le ultime tendenze, metodologie e strumenti nel campo dell'analisi dei dati, dell'intelligenza artificiale e della gestione delle informazioni. Nel suo tempo libero ama immergersi nella bellezza del mare e godere della sensazione di libertà che la vela può offrire.